(Robert Frost)
Stopping
By Woods on a Snowy Evening
Whose
woods these are I think I know.
His house is in the village though;
He will not see me stopping here
To watch his woods fill up with snow.
His house is in the village though;
He will not see me stopping here
To watch his woods fill up with snow.
My little horse must think it queer
To stop without a farmhouse near
Between the woods and frozen lake
The darkest evening of the year.
To stop without a farmhouse near
Between the woods and frozen lake
The darkest evening of the year.
He gives his harness bells a shake
To ask if there is some mistake.
The only other sound’s the sweep
Of easy wind and downy flake.
To ask if there is some mistake.
The only other sound’s the sweep
Of easy wind and downy flake.
The woods are lovely, dark and deep.
But I have promises to keep,
And miles to go before I sleep,
And miles to go before I sleep.
But I have promises to keep,
And miles to go before I sleep,
And miles to go before I sleep.
(Robert
Frost)
Sostando presso un bosco in una sera di neve
Di chi sia il bosco credo di sapere.
Ma la sua casa è in paese: così
Egli non vede che mi fermo qui
A guardare il suo bosco riempirsi di neve.
Troverà
strano il mio cavallino
Fermarsi senza una casa vicino
Tra il bosco e il lago gelato
La sera più buia dell’anno.
Fermarsi senza una casa vicino
Tra il bosco e il lago gelato
La sera più buia dell’anno.
Dà una
scrollata al suo sonaglio
Per domandare se c’è uno sbaglio:
Il solo altro suono è il fruscìo
Del vento lieve, dei soffici fiocchi.
Per domandare se c’è uno sbaglio:
Il solo altro suono è il fruscìo
Del vento lieve, dei soffici fiocchi.
Bello è il
bosco, buio e profondo,
Ma io ho promesse da non tradire,
Miglia da fare prima di dormire,
Miglia da fare prima di dormire.
Ma io ho promesse da non tradire,
Miglia da fare prima di dormire,
Miglia da fare prima di dormire.
(traduzione
italiana di Giovanni Giudici, da Conoscenza della notte e altre poesie, Oscar
Mondadori 1988)
Robert Frost
(San Francisco 1874 - Boston 1963) è uno dei maggiori poeti americani del
ventesimo secolo. Autore di numerose raccolte di versi, saggi e opere per il
teatro, vinse quattro premi Pulitzer per la poesia per i libri: New
Hampshire: A Poem with Notes and Grace Notes (1923), Collected Poems (1930), A
Further Range (1936), A Witness Tree (1942). In Italia,
curiosamente, sono stati pubblicati solo due volumi che contengono un'antologia
delle poesie di Robert Frost: Poesie scelte (traduzione e introduzione
di Franco De Poli, Guanda 1961) e Conoscenza della notte e altre poesie (traduzione
di Giovanni Giudici, prima edizione Einaudi 1965; nuova edizione a cura di
Massimo Bacigalupo, Mondadori 1988).
Il grande tema dell'opera di Frost – dalle
prime, limpide liriche ai testi della maturità in cui si accentuano le note
ironiche e moralistiche – è la tensione del rapporto uomo-natura, scavato tanto
da rivelare le trame in cui s'intrecciano visibile e invisibile. Erede della
tradizione di Esiodo e Orazio, ma anche del linguaggio di Emerson e di Emily
Dickinson, Frost trasferì nelle sue rigorose strutture metriche i suoni e i
ritmi della parlata del New England, fondendo conversazione e dramma, gesto
fisico e gesto verbale. Nei suoi versi le stagioni, viste non soltanto nella
loro cangiante bellezza, ma anche nella loro tragicità, le figure umane isolate
nella campagna, la luce abbagliante e l'ombra, gli animali, le piante, le erbe,
vivono come per la prima volta.