Caelum ipsum petimus stultitia
(Orazio – Odi 3, 38)
(Orazio – Odi 3, 38)
In
ogni angolo cercasti o padre
Un foro che ci aprisse alla libertà
E quando la rinuncia ti fu accanto
Alzasti il capo come a ragionare.
E quando la rinuncia ti fu accanto
Alzasti il capo come a ragionare.
Dal
memoriale della natura
Ti sovvenne allora una pagina
E di piume e di cera facesti appendici
Alle nostre scapole.
Ti sovvenne allora una pagina
E di piume e di cera facesti appendici
Alle nostre scapole.
Sospesi
nel dominio degli uccelli
Mi dicesti: – Al sole troppo non t’accostare!
Le tue ali colerebbero come candele al buio.
Non verrà altra vita ad assolverti.
Mi dicesti: – Al sole troppo non t’accostare!
Le tue ali colerebbero come candele al buio.
Non verrà altra vita ad assolverti.
Inebriato
da quella vigna di luce
Scordai padre le tue consegne
E degli abissi fui giovane arredo.
Non venne altra vita ad assolvermi.
Scordai padre le tue consegne
E degli abissi fui giovane arredo.
Non venne altra vita ad assolvermi.