giovedì 20 novembre 2014

IL TESTAMENTO DI ICARO



                                                 Caelum ipsum petimus stultitia
                                                                 (Orazio – Odi 3, 38)


In ogni angolo cercasti o padre
Un foro che ci aprisse alla libertà
E quando la rinuncia ti fu accanto
Alzasti il capo come a ragionare.

Dal memoriale della natura
Ti sovvenne allora una pagina
E di piume e di cera facesti appendici
Alle nostre scapole.

Sospesi nel dominio degli uccelli
Mi dicesti: – Al sole troppo non t’accostare!
Le tue ali colerebbero come candele al buio.
Non verrà altra vita ad assolverti.

Inebriato da quella vigna di luce
Scordai padre le tue consegne
E degli abissi fui giovane arredo.
Non venne altra vita ad assolvermi.


da: Formicaio barocco - 2004







domenica 9 novembre 2014

NON SPIATE I POETI

non spiate i poeti ficcando
l’occhio nel buco della serratura. scrutare
se dalle loro pupille spuntano versi
appollaiati sulla colonna delle illuminazioni:

potreste vederli ridere
seduti su una ferita aperta maledicendo a un foglio
nudi con una cravatta gialla.

leggeteli – se vi è possibile –
come rami d’albero
che le foglie al chiamo
trattengono dell’autunno
sotto la corteccia.


(Inedito)

giovedì 6 novembre 2014

I VECCHI DI SAN CANDITO

Su un circolo di sedie
Stanno come solo possono
I libri chiusi.

Lì sono.


da: Formicaio barocco - 2004





domenica 2 novembre 2014

DE PROFUNDIS

O moltitudine sommersa
Abitatori di pi greco
Deposta l'umana sembianza
Concime divenite d'orto
Mèmori delle nostre bocche.


da: Formicaio barocco - 2004

sabato 1 novembre 2014

IL SEGRETO RUMORE

                                              a Miguel Hernàndez


Di noi poeti di città
accademici delle filosofie socratiche
intellettuali da salotto
che ci cingiamo dell’antico lauro
la fronte asciutta.

Di noi biografi dei sentimenti
accorti delle gesta di natura
seduti alle calde scrivanie di mogano
con le dita picchiettando
sulla tastiera del PC.

Chi di noi conosce
– poggiato l’orecchio –
il rumore del latte
che giunge alle mammelle
delle capre dormienti?

Quel segreto rumore
che solo i poeti caprai
nascondono al silenzio.




da: Inconsapevoli viaggi, in Il venditore di suoni tattili - 2007

mercoledì 29 ottobre 2014

ALL'OMBRA DEL SICOMORO

                                                 Allora per vederlo corse avanti
                                                 e salì sopra un sicomoro[…]
                                                                (Lc 19;4)


D’inutile ti travagli lassù in cima – Zaccheo.

Dov'è la macchia... la falla che ci vizia?
Dobbiamo – entro queste mura d'anni – osservanza
alla legge – ricordi?

Sì – conosciamo la cantilena
della fatica – dicono – nella terra.
Della schiena mille e mille volte piegata.
Ma è un canovaccio
che replica dalla notte dei tempi.

Dici il vero. Nascostamente accade
d’esigere con l’inganno. Una manciata di sicli – tu sai –
per le vesti che ci addobbano. Per le terme.
Per il servo e per il malaugurio
– noi con lo scrigno fra le mani
d’estate come d’inverno.

Non sprecare il tuo giorno.
È un fantasticante colui che aspetti
un imbonitore di pezzenti.
Il tempo cancellerà le sue parole.

Ti confondi con gli uccelli lassù in cima – Zaccheo.




da: Inconsapevoli viaggi, in Il venditore di suoni tattili - 2007

giovedì 9 ottobre 2014

NOTTURNO

battono le ore
sulla grancassa del torace

il sonno è un abbandono
affetto da troppo avvenire.

con una lama di luce
è l’alba del giorno prima
a toccarci la spalla.


(Inedito)