Sentii bussare.
Aspettavo qualcuno o mi parve
il campanello di udire?
Era mio padre che veniva a trovarmi
dalla sua remotissima isola?
Un vecchio amico
che ricordava di me dopo lungo tempo?
O un amore dimenticato?
Forse erano i figli che non ho avuto
che stavano cercandomi
o il portalettere che mi recapitava
un invito per la posterità.
Non seppi.
Rimasi in silenzio come chi non è in casa
trattenendo il fiato lungamente.
Non risposi con il fatidico: – Chi è?
Pensare che ci fosse qualcuno
mi bastò – dietro quella porta chiusa –
che aprirla…
(da: Il venditore di suoni tattili - 2007)
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